Il progetto
"la ricerca scientifica è pur sempre un'avventura"Louis de Broglie, Sui sentieri della Scienza, 1960


Perché il Borneo?
Perché è un posto straordinario con un’impagabile ricchezza di specie animali e vegetali. Piante dalle forme insolite rintracciabili dagli ambienti di pianura fin sopra le valli di alta quota. Per l’appunto, dovete sapere che il Borneo non è affatto pianeggiante bensì la cordigliera centrale termina con il grande massiccio del Kinabalu, che supera – anche se di poco – i 4000 metri d’altezza: si tratta di una montagna alpina che, oltre all’Himalaya e le catene montuose della Papua Nuova Guinea, si classifica come l’unica a oltrepassare quel limite d’altezza.
7 anni fa, quando mi sono trasferito in questo affascinante paesaggio, ho proseguito lo studio delle felci tropicali, iniziato durante il dottorato (per ulteriori informazioni sul mio percorso accademico, consultate la timeline a pié di pagina): familiarizzare gradualmente con la flora ha destato in me ulteriori domande su ecologia e conservazione, per le cui risposte lavoro giorno dopo giorno con costanza e dedizione.
Pur essendo il Borneo piuttosto distante dall’Italia, ho avuto il piacere di riscontrare in entrambi i territori un’analoga distribuzione di piante, nella fattispecie di felci. Naturalmente parliamo di generi, e non di specie – non temete, sarà mia premura chiarirvi la differenza – però questa affinità ci consente di individuare un fil rouge tra gli ambienti tropicali odierni e le condizioni climatiche riconducibili all’Italia.




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